DeepDream: differenze tra le versioni

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Nel 2015, [https://znah.net Alexander Mordvintsev], sviluppatore di Google, ha pubblicato un blog post contenente la descrizione di quello che diventò uno dei più interessanti e singolari esperimenti fatti con le reti neurali. Essendo anche un un'artista interattivo, aveva un particolare sensibilità nell'utilizzare algoritmi e modelli in un modo non convenzionale e creativo.
Nel 2015, [https://znah.net Alexander Mordvintsev], sviluppatore di Google, ha pubblicato un blog post contenente la descrizione di quello che diventò uno dei più interessanti e singolari esperimenti fatti con le reti neurali. Essendo anche un un'artista interattivo, aveva un particolare sensibilità nell'utilizzare algoritmi e modelli in un modo non convenzionale e creativo.


Il ricercatore fa la seguente prova: fornisce un'immagine in input a una rete neurale convoluzionale, pre-addestrata per la classificazione di immagini, come [[Rete Neurale Residua (ResNet)|ResNet]], [[VGG16 (ConvNet)|VGG16]], o [[GoogLeNet]], ma non vuole classificarla. In realtà vuole usarla per capire quali sono le caratteristiche che una rete convoluzionale "vede".
Il ricercatore utilizza una tipica rete neurale convoluzionale pre-addestrata per la classificazione di immagini, come [[Rete Neurale Residua (ResNet)|ResNet]], [[VGG16 (ConvNet)|VGG16]], o [[GoogLeNet]], per capire quali sono le caratteristiche salienti che una rete convoluzionale "cattura" a ogni livello della sua architettura di ''deep-learning''.
 
Come è noto, dopo l'addestramento di una rete convoluzionale per la classificazione di immagini, i suoi primi layer estraggono le informazioni sui pattern più semplici, come spigoli e linee; i layer intermedi trattano forme più elaborate, come foglie, o ruote, e gli strati finali o più "profondi" si attivano rispetto a intere "interpretazioni", come un'edificio, o una pianta.


Alexander ipotizza che  quindi i risultati intermedi per modificare l'immagine di input in modo da massimizzare le attivazioni di uno o più strati della rete neurale, predeterminati. In questo modo il modello di classificazione viene effettivamente utilizzato come un "generatore".
Alexander ipotizza che  quindi i risultati intermedi per modificare l'immagine di input in modo da massimizzare le attivazioni di uno o più strati della rete neurale, predeterminati. In questo modo il modello di classificazione viene effettivamente utilizzato come un "generatore".


Sono state viste tre implementazioni:
Per studiare con precisione la realizzazione dell'algoritmo, sono state considerate tre implementazioni:


* [https://github.com/google/deepdream/tree/master?tab=readme-ov-file l'implementazione originale in Caffè]
* [https://github.com/google/deepdream/tree/master?tab=readme-ov-file l'implementazione originale in Caffè]
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Durante l'addestramento della rete si è utilizzata la [[Retropropagazione|discesa del gradiente]] per aggiornare i valori dei coefficienti del modello, calcolati rispetto alla [[Funzione Obiettivo (loss)|funzione di perdita]], in modo da andare nella direzione di minimizzarla.
Durante l'addestramento della rete si è utilizzata la [[Retropropagazione|discesa del gradiente]] per aggiornare i valori dei coefficienti del modello, calcolati rispetto alla [[Funzione Obiettivo (loss)|funzione di perdita]], in modo da andare nella direzione di minimizzarla.


In Deep Dream invece si calcolano i '''gradienti dell'immagine rispetto all'attivazione''': questi gradienti vengono poi aggiunti all'immagine, intensificando i pattern visti dalla rete in quei layer. Questa tecnica viene chiamata "gradient ascent" o ascesa del gradiente.
In Deep Dream invece si calcolano i '''gradienti dell'immagine rispetto all'attivazione.''' Questo significa che, per ogni iterazione dell'algoritmo:
 
* date le attivazioni
 
questi gradienti vengono poi aggiunti all'immagine, intensificando i pattern visti dalla rete in quei layer. Questa tecnica viene chiamata "gradient ascent" o ascesa del gradiente.  


Il Root Mean Error (RME) delle attivazioni di un determinato layer (rispetto a una matrice di zeri per esempio) è una rappresentazione della distanza. E' possibile calcolare il gradiente dei valori RGB dell'immagine rispetto a questa funzione di perdita, per esempio in Pytorch molto semplicemente con Autograd. Una volta trovata questa matrice, essa viene aggiunta all'immagine, moltiplicando sempre per la learning rate.  
La funzione che viene massimizzata è semplicemente Il Root Mean Error (RME) delle attivazioni di un determinato layer (rispetto a una matrice di zeri per esempio) è una rappresentazione della distanza. E' possibile calcolare il gradiente dei valori RGB dell'immagine rispetto a questa funzione di perdita, per esempio in Pytorch molto semplicemente con Autograd. Una volta trovata questa matrice, essa viene aggiunta all'immagine, moltiplicando sempre per la learning rate.  


Nelle varie implementazioni, questa matrice di gradienti viene poi ammorbidita applicando ad essa un filtro gaussiano 2D - i gradienti vengono infine standardizzati prima di essere aggiunti al valore in pixel che rappresenta l'immagine.
Nelle varie implementazioni, questa matrice di gradienti viene poi ammorbidita applicando ad essa un filtro gaussiano 2D - i gradienti vengono infine standardizzati prima di essere aggiunti al valore in pixel che rappresenta l'immagine.

Versione delle 08:12, 29 mag 2024

Sinistra: Foto originale di Zachi Evenor. Destra: processata da Günther Noack, Software Engineer
DeepDream
Nome Inglese DeepDream
Sigla
Anno Di Creazione 2015-06-18
Versione Corrente
URL https://research.google/blog/inceptionism-going-deeper-into-neural-networks/
Pubblicazione Inceptionism: Going Deeper into Neural Networks
URL Pubblicazione https://research.google/blog/inceptionism-going-deeper-into-neural-networks/


Nel 2015, Alexander Mordvintsev, sviluppatore di Google, ha pubblicato un blog post contenente la descrizione di quello che diventò uno dei più interessanti e singolari esperimenti fatti con le reti neurali. Essendo anche un un'artista interattivo, aveva un particolare sensibilità nell'utilizzare algoritmi e modelli in un modo non convenzionale e creativo.

Il ricercatore utilizza una tipica rete neurale convoluzionale pre-addestrata per la classificazione di immagini, come ResNet, VGG16, o GoogLeNet, per capire quali sono le caratteristiche salienti che una rete convoluzionale "cattura" a ogni livello della sua architettura di deep-learning.

Come è noto, dopo l'addestramento di una rete convoluzionale per la classificazione di immagini, i suoi primi layer estraggono le informazioni sui pattern più semplici, come spigoli e linee; i layer intermedi trattano forme più elaborate, come foglie, o ruote, e gli strati finali o più "profondi" si attivano rispetto a intere "interpretazioni", come un'edificio, o una pianta.

Alexander ipotizza che quindi i risultati intermedi per modificare l'immagine di input in modo da massimizzare le attivazioni di uno o più strati della rete neurale, predeterminati. In questo modo il modello di classificazione viene effettivamente utilizzato come un "generatore".

Per studiare con precisione la realizzazione dell'algoritmo, sono state considerate tre implementazioni:

Dettagli sull'algoritmo

La particolarità di questo metodo consiste nell utilizzare il metodo dei gradienti non per aggiornare i pesi del modello, che rimangono fissi, ma per aggiornare l'immagine "evidenziando" le caratteristiche che vengono riconosciute da uno o più layer scelti fra quelli che compongono l'archietttura.

Durante l'addestramento della rete si è utilizzata la discesa del gradiente per aggiornare i valori dei coefficienti del modello, calcolati rispetto alla funzione di perdita, in modo da andare nella direzione di minimizzarla.

In Deep Dream invece si calcolano i gradienti dell'immagine rispetto all'attivazione. Questo significa che, per ogni iterazione dell'algoritmo:

  • date le attivazioni

questi gradienti vengono poi aggiunti all'immagine, intensificando i pattern visti dalla rete in quei layer. Questa tecnica viene chiamata "gradient ascent" o ascesa del gradiente.

La funzione che viene massimizzata è semplicemente Il Root Mean Error (RME) delle attivazioni di un determinato layer (rispetto a una matrice di zeri per esempio) è una rappresentazione della distanza. E' possibile calcolare il gradiente dei valori RGB dell'immagine rispetto a questa funzione di perdita, per esempio in Pytorch molto semplicemente con Autograd. Una volta trovata questa matrice, essa viene aggiunta all'immagine, moltiplicando sempre per la learning rate.

Nelle varie implementazioni, questa matrice di gradienti viene poi ammorbidita applicando ad essa un filtro gaussiano 2D - i gradienti vengono infine standardizzati prima di essere aggiunti al valore in pixel che rappresenta l'immagine.

Data augmentation e processamento frattale dell'immagine

Image Pyramid

Tutte le implementazioni viste contemplano l'utilizzo di uno "shift" randomico sui due assi ad ogni iterazione, questo permette all'algoritmo di lavorare anche sui bordi delle immagini (immagino).

Importante è il processing di tipo frattale, o "per ottave", nel quale l'immagine sottocampionata e portata alla dimensione dell'immagine originale, per poi essere progressivamente ingrandita: in questo modo i pattern si visualizzano su svariate scale, in modo "frattale".

Una cosa molto interessante menzionata nel blog post originale, è che le immagini che emergono "dipendono" dal contenuto originale dell'immagine, a parità di layer esposti.

Bibliografia

Inceptionism: Going Deeper into Neural Networks

DeepDream - a code example for visualizing Neural Networks